Fino al 1500 nessuno aveva mai scritto di viticoltura e di enologia con tanta competenza tecnica, precisione e scrupolo quanto Leonardo da Vinci. Quest’uomo d’ingegno e talento universale è stato, infatti, un vero pioniere in materia enologica; si può affermare che, anche in campo enologico, Leonardo fu così innovativo da non essere compreso dai suoi contemporanei. Vediamo perché.
La lettera al fattore del 1515
Dopo oltre 5 secoli, esperti studiosi leonardisti, quali prof. Luca Maroni e prof. Alessandro Vezzosi, hanno recuperato scoperte e straordinarie osservazioni qualitative contenute in una celebre lettera data 1515 ed inviata da Leonardo al suo castaldo, il fattore Zanobi Boni a Fiesole (il documento è stato pubblicato nel volume “The life of Leonardo da Vinci” di John William Brown, edito a Londra nel 1828).
In questa missiva, il Maestro da un lato si lamenta della qualità del vino ricevuto, scrivendo: “non furono secondo le espettatione mie le quattro ultime caraffe et ne ho auto rammarico”; dall’altro fornisce a sua volta indicazioni tecniche precise al suo enologo, che non solo rivelano tutta la passione di Leonardo per il vino, ma soprattutto la modernità delle sue intuizioni.
Da Milano a Zanobi Boni, mio Castaldo
Li 9 de Xbre, 1515
“Le ultime quattro caraffe di vino non erano come me le aspettavo e mi è dispiaciuto molto. Le viti di Fiesole, coltivate in modo migliore, dovrebbero dare all’Italia un ottimo vino, come quello di Ser Ottaviano. Sapete che ho già detto che bisognerebbe concimare i filari con macerie di vecchi muri demoliti che asciugano le radici e i fusti, così le foglie attraggono tutte le sostanze utili alla perfezione del grappolo. In più, ai nostri giorni facciamo la cosa peggiore: fermentiamo il vino in vasi aperti e così l’essenza si disperde nell’aria e non rimane altro che un liquido senza sapore colorato dalle bucce e dalla polpa; e poi non si fanno i travasi come si deve e per questo viene fuori un vino intorbidito e pesante per lo stomaco. Allora se voi e gli altri accoglieste questi ragionamenti berremmo un vino eccellente. Che il Signore ci accompagni e vi conservi.”
Leonardo da Vinci
Si tratta senz’altro del primo scritto enologico di contenuto tecnico ancora attuale, volto all’ottimizzazione della coltivazione dell’uva e alla sua trasformazione. Da qui la Leonardo da Vinci Spa è partita al recupero della ricerca scientifica in un progetto tecnico e culturale di riscoperta del metodo di vinificazione di leonardesco e del suo riutilizzo per produrre oggi i vini eccellenti a cui Leonardo aspirava.
Che cos’è il Metodo Leonardo®?
Il Metodo Leonardo® è un approfondito lavoro di ricerca che trae ispirazione proprio dagli studi di Leonardo sull’enologia. Leonardo intuì il modo di ottenere vini di qualità attraverso una meticolosa osservazione di tutti i fenomeni naturali che portano alla piena maturazione del frutto della vite e attraverso l’invenzione di strumenti e tecniche per ottimizzare la trasformazione dell’uva in vino.
Il Metodo Leonardo® rappresenta, quindi, la formalizzazione di protocollo di produzione – esclusivo e riservato – utilizzato per i vini di tutte le collezioni Leonardo da Vinci. Definisce in dettaglio specifici parametri quantitativi-qualitativi che i vini ispirati dal Genio devono rispettare per poter rientrare nelle produzioni a marchio Leonardo da Vinci e avere in etichetta la dicitura “Metodo Leonardo®”. Non si tratta di un trattato viticolo ed enologico statico e definitivo: coerentemente all’approccio creativo e visionario di Leonardo, che avrebbe proseguito le sue ricerche e intuito ulteriori sviluppi, il Metodo è in continua evoluzione e perfezionamento grazie alla dedizione e competenza dei wine makers della nostra azienda.
In che cosa consiste il Metodo Leonardo®?
Ecco un riepilogo dei protocolli produttivi specifici di ciascuna delle principali fasi di ottenimento di un vino attraverso il Metodo Leonardo®:
- protocollo specifico per la fase di COLTIVAZIONE DELLA VIGNA, relativo alle tecniche di fertilizzazione naturale del suolo, del sistema di nutrizione della vite e alle caratteristiche di esposizione e aerazione delle foglie e del grappolo d’uva
- protocollo specifico per la FASE VENDEMMIALE, relativo al livello di maturazione, al grado di acidità e al livello zuccherino degli acini d’uva
- protocollo specifico per la FASE DI VINIFICAZIONE, relativo ai processi di pigiatura, diraspatura, pulizia dei mosti, fermentazione e svinatura
- protocollo specifico per la FASE DI AFFINAMENTO E CONSERVAZIONE DEL VINO, relativo alle tecniche di travaso, evoluzione e filtrazione dei vini
- protocollo specifico per la FASE DI IMBOTTIGLIAMENTO, relativo alla verifica finale del vino, che consiste nella misurazione di parametri quali: anidride solforosa libera, ossigeno disciolto, anidride carbonica, temperatura e PH
Il Metodo Leonardo® garantisce ottima qualità al vino
Per ciascuna delle fasi produttive sopra citate, la nostra azienda ha sviluppato un proprio know-how e ha messo a punto delle tecniche, dei prodotti e delle procedure proprietarie, esclusive e riservate. Periodicamente, i nostri esperti depositari del Metodo Leonardo® formano tecnici e agronomi affinché mettano in pratica le istruzioni per produrre ottimi vini.
Inoltre, ogni anno viene redatto un documento (una sorta di vademecum) che contiene le indicazioni tecniche da seguire e definisce le linee guida per un monitoraggio costante di tutte le fasi della vinificazione, a partire dalla vigna fino al momento dell’imbottigliamento, per assicurare l’alto livello qualitativo del prodotto finale.
In questo senso, il Metodo Leonardo® si fa garante della qualità dei vini Leonardo da Vinci sin dalla sua origine, garantendo al consumatore finale un prodotto italiano d’eccellenza.