“Il vino, il divino licore dell’uva”: è con queste che Leonardo da Vinci si riferiva al vino e all’uva oltre cinque secoli fa.
Leonardo da Vinci è indubbiamente uno dei più grandi geni al mondo. La sua fama come scienziato, artista, scultore e inventore è ben nota, ma forse non tutti sanno che Leonardo era anche un appassionato ed esperto conoscitore di vino.
La sua conoscenza e la sua esperienza vinicola sono riconducibili al periodo della sua prima infanzia nelle campagne toscane attorno alla città di Vinci. Suo padre, Piero, possedeva un appezzamento di terreno in parte vitato, ed è qui, immerso nella natura, che Leonardo condusse i suoi esperimenti di agronomia e viticoltura, con spirito d’osservazione e d’indagine di tutti i processi naturali che portano alla maturazione dell’uva. La passione era tale che gli studi in materiale agronomica ed enologica portarono anche all’invenzione di strumenti e tecniche di trasformazione dell’uva.
L’amore per la vite e per il vino accompagna sempre Leonardo da Vinci durante il corso della sua celebre carriera artistica.
Facendosi sostenitore di un “consumo moderato”, sono stati ritrovati conti spese in cui egli registrava acquisti regolari di vino.
Quando Leonardo dipinse la famosa “Ultima Cena” a Milano nel 1499, il pagamento ricevuto fu una vigna, a circa 300 metri dal refettorio di Santa Maria delle Grazie, donata da Ludovico Il Moro come gesto di riconoscenza per «le svariate e mirabili opere da lui eseguite».
Altre ricerche e studi sul vino sono rintracciabili anche sui taccuini del viaggio in Romagna del 1502, quando Leonardo soggiornò alla corte di Cesare Borgia detto “Il Valentino”. Qui il Genio disegnò grappoli d’uva in appassimento e appuntò un progetto per la prima barrique da utilizzare nella vinificazione.
Nel 1515, Leonardo da Vinci scrive una lettera al fattore della tenuta di Fiesole in cui si lamenta del vino ricevuto a Milano. Da un semplice assaggio, egli individua nella scarsa qualità delle uve raccolte e nelle errate modalità di vinificazione le ragioni della cattiva riuscita del vino.
“Se voi et altri facieste senno di tale raggioni, berremmo vino excellente“: ecco che con queste Leonardo si presenta come sensorialista, un vero antesignano agronomo, nonché enologo e competente degustatore, fornendo un elenco di buone pratiche e tecniche di vinificazione volte all’ottenimento di un vino privo di difetti.
È da questa passione di Leonardo per il vino che nascono i vini Leonardo da Vinci, vini di cui il Genio oggi andrebbe fiero.