Noi non ci incontriamo per bere e mangiare – diceva Plutarco – ma per bere e mangiare insieme, proprio per sottolineare quanto sia importante il concetto della convivialità tra gli esseri umani nel loro rapporto con il cibo e con le bevande. La convivialità presuppone la condivisione e necessariamente dunque anche la voglia di scambio e dialogo. Per questo motivo sono state messe a punto una serie di terminologie specifiche per descrivere, raccontare, consigliare un vino. Tra queste parole ormai assunte inequivocabilmente nel gergo del vino c’è “secco”.
Qual è il significato di “vino secco”?
Si definisce “secco“ un vino nel quale gli zuccheri dell’uva si sono trasformati completamente in alcol – o sono presenti in tracce minime, o comunque non sono avvertibili al gusto – durante la fermentazione. In pratica, secco è il vino che non fa percepire la sua dolcezza al palato (o meglio, sulla punta della lingua, dove risiedono i ricettori del gusto dolce). I vini secchi sono bianchi (sia ottenuti dalla vinificazione di uve bianche che di uve rosse), rosati o anche rossi.
Di solito, davanti alla scelta di una bottiglia, ci si sentirà porre la domanda “vino secco o dolce”? Oppure “vino secco o fruttato”? Questo perché appunto la scelta è uno spartiacque tra due diverse categorie, e anche diverse occasioni di consumo.
Non è sempre facile, però, percepire i grandi vini rossi corposi come secchi, perché spesso le loro sfaccettature e la loro carica aromatica confondono l’esatta percezione, così come l’invecchiamento. Tuttavia, vini come il Chianti o il Brunello sono vini secchi, ossia senza residui zuccherini. Sono inequivocabilmente vini secchi, per esempio, il Chianti Riserva e il Brunello di Montalcino della collezione Leonardo da Vinci, o i più giovani Chianti e Rosso di Montalcino della collezione I Capolavori.
Quali sono i migliori abbinamenti per i vini secchi?
I grandi rossi secchi di Cantine Leonardo da Vinci si abbinano perfettamente ai piatti di carne, sia carne rossa che selvaggina, preparate con fondi e sughi elaborati.
La scelta del vino una questione di gusti, ma anche di momenti. Parlando di abbinamenti, va ricordato che “scolasticamente” si procede con l’abbinamento per concordanza quando si prende in considerazione la dolcezza di un vino. In pratica: a un vino dolce si abbina una pietanza dolce, a un vino secco una pietanza salata. Va da sé che i vini secchi si prestano a molte variabili di abbinamento sul salato, ma sono molto più difficili da abbinare per contrasto a dolci e dessert.