Il vitigno Syrah è uno dei più coltivati e più rinomati al mondo. Vigne di Syrah sono presenti nei vigneti sulle colline toscane che circondano Villa da Vinci, tenuta delle Cantine Leonardo da Vinci. Fra le varie etichette prodotte dalla Leonardo da Vinci, all’interno della linea Villa Da Vinci è presente un vino Syrah, il Linarius Toscana IGT: un rosso equilibrato, dal tannino setoso ed avvolgente, lungo e persistente. Fra i cru dell’azienda troviamo anche il S.to Ippolito, un blend di Sangiovese, Merlot e Syrah, che fonde in un solo calice la consistenza, l’equilibrio e l’aroma di ogni sua varietà compositiva.
Vino Syrah: storia del vino
Le origini del Syrah sono da sempre oggetto di discussione fra gli esperti nel mondo del vino. Persiana, francese, siciliana, albanese? Sono tante le leggende che si mescolano alla storia di questo vitigno a bacca rossa.
Si parte dalla Persia, e dalla città di Shiraz, culla della cultura vitivinicola mediorientale. Le prime prove della coltivazione dell’uva a Shiraz risalgono al 2.500 a.C. circa, quando le viti furono portate dalle montagne alle pianure dell’Iran sud-occidentale.
Nel XIV secolo, il vino Shiraz fu immortalato nelle poesie del poeta iraniano Hafez. Nel 1680, il gioielliere, viaggiatore e scrittore francese Jean Chardin, si recò in Persia alla corte di Shah Abbas. Lì partecipò a banchetti elaborati che descrisse nei suoi resoconti di viaggio, menzionando per la prima volta in Europa il vino di Shiraz che aveva effettivamente gustato.
I francesi sostengono invece la loro paternità sullo Syrah, localizzando la sua origine precisamente in uno dei vigneti più famosi di Francia nella Valle del Rodano a sud e sede del vitigno Syrah.
Secondo la leggenda locale, il vigneto dell’Hermitage fu fondato da un cavaliere templare del XIII secolo chiamato Gaspard de Sterimberg, che riportò una vite persiana dalle Crociate. Pare infatti che il templare, di ritorno dalla Crociata Albigese, si stabilì nella Valle del Rodano dove piantò alcune pianticelle che aveva portato con sé. E pare sia proprio così che il vitigno Syrah ebbe la sua diffusione nella zona di Tain l’Hermitage.
Un’altra versione della storia dice invece che il nome Syrah derivi dal vitigno albanese Shesh, originario della zona di Durazzo. Ma si dice anche che il vitigno abbia origine egiziana e fu l’imperatore Marco Aurelio Probo, di rientro dall’Egitto, che si fermò con le sue legioni in Sicilia, a Siracusa, e qui piantò alcune piante di Syrah.
Vino Syrah: caratteristiche
Un vino con una storia così enigmatica deve avere anche una personalità spiccata, e infatti il vino rosso Syrah si caratterizza per profumi piuttosto intesi di frutta rossa, come ciliegia, mirtillo, oltre a note di liquirizia, che riflettono i climi e le latitudini in cui sono prodotti. Trattandosi di un vino molto diffuso, tende ad avere uno spettro gustativo piuttosto ampio, ma la sua caratteristica organolettica distintiva è la nota di pepe nero conferita dalla molecola rotundone. Infine, quando si tratta di un vino longevo, il Syrah si presta all’invecchiamento, acquisendo note di cacao, tabacco e caramello.
Vino Syrah: abbinamenti vino-cibo
La tipica speziatura di questo vino rende il Syrah bene abbinabile in generale a piatti di carne rossa. Considerando le etichette proposte dalla cantina Leonardo da Vinci, il Linarius Syrah Villa da Vinci è un rosso toscano perfetto per accompagnare cacciagione, da pelo e da piuma, paste fresche al sugo ben condite e formaggi stagionati come il pecorino toscano.
Il S.to Ippolito Villa da Vinci è un ottimo vino da degustare in abbinamento a salumi, ricette tipiche toscane come il “peposo”, arrosto di maiale e rosticciane.