La collezione del Museo Ideale Leonardo da Vinci si arricchisce di un’opera unica e piena di fascino che apre nuove prospettive sul lavoro del Genio: la Gioconda Nuda.
Gli storici dell’arte David A. Brown e Konrad Oberhuber, nel 1978, hanno definito la Gioconda nuda “l’ultima invenzione pittorica di Leonardo”. Quella esposta nel Museo Ideale Leonardo Da Vinci, con una serie di novità storico-artistiche e scientifiche, è considerata una delle due più importanti versioni della Gioconda nuda.
È un’opera attribuita a un allievo prediletto di Leonardo – Salai o Melzi –, su ideazione del maestro dal cartone di Chantilly, databile agli anni 1513-1517, eseguita nell’atelier di Leonardo.
Con una recente scoperta – afferma Alessandro Vezzosi, direttore dei Musei Leonardo – gli esami scientifici dei laboratori di Francia (C2RMF) e Italia (Editech) hanno infatti evidenziato che in questo dipinto sono presenti i puntini per il riporto corrispondenti esattamente ai fori visibili nel cartone del Museo Condè di Chantilly, attribuito ora allo stesso Leonardo e al suo atelier.
Nel corso del 2019 la Gioconda Nuda del Museo Ideale è stata esposta proprio nel Museo Condé a fronte del disegno che le ha dato origine, insieme a un’altra celebre e prestigiosa versione: quella del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, in passato attribuita a Leonardo e ora prevalentemente a Salai.
Anche questa versione del Museo Ideale era stata in passato definita “Ritratto di donna nuda di Leonardo da Vinci”. Riscoperta nel 2009, negli anni scorsi è stata esposta in Musei da Miami a Tokyo.
L’opera è esposta al Museo Ideale Leonardo da Vinci nell’ambito della mostra Leonardo Vive. Ulteriore riprova di un Genio inesauribile la cui produzione artistica non smette di fornire sempre nuove prospettive di studio e di conoscenza.