Caratteristico delle zone emiliane, storicamente prodotto nelle fasce collinari della città di Bologna, il Pignoletto è un vino antico e conosciuto sin dall’epoca dei Romani. In continua espansione, la produzione di questo vitigno è stata estesa anche ad aree pedemontane e di pianura di altre zone sparse per tutta l’Emilia-Romagna.
Tradizione umile quella del Pignoletto: un vino da tavola, il vino per eccellenza. Le uve, sorrette in spalla dai brentatori (i portatori di brente, piene di vino o acqua in caso di incendi) venivano trasportate in città per poi essere lavorate e trasformate in vino direttamente in casa. Imprescindibile, il Pignoletto sostiene da sempre le grandi tavole casalinghe: nel periodo di festa ma anche nei giorni lavorativi della settimana, il Pignoletto accompagna da sempre la cultura gastronomica emiliana.
Cantine Leonardo da Vinci ha inserito il Pignoletto nella collezione 1502 Da Vinci in Romagna: un omaggio al viaggio di Leonardo nelle principali città romagnole, in particolare a Imola dove disegnò la mappa della città che è riportata in etichetta.
Vino Pignoletto: storia e produzione
Le descrizioni storiche sopraggiunte riportano una panoramica etimologica possibile dal quale si possono trarre conclusioni varie a sostegno dell’attuale nome. Una su tutte, la più antica, citata da Plino il Vecchio nel suo Naturalis Historia in cui descrive un “pinus laeto”: non abbastanza dolce per essere apprezzato e quindi non consumato a quei tempi. O ancora pare che Vincenzo Tanara nel suo Economia del Cittadino in Villa del 1674 alludesse a uve pignole perché non conformi alla realizzazione del vino; oppure, più semplicemente, il nome potrebbe rifarsi alla forma a pigna dell’acino, per questo dunque “pignoletto”.
Il vitigno Pignoletto è quello che meglio rappresenta questo territorio, altamente irrigidito dalle influenze internazionali: un unicum declinabile in diverse sfumature. Prodotto in varie vesti: fermo, con caratteristiche tipiche e non alterate del vitigno; frizzante a fermentazione naturale; spumante con metodo Charmat o metodo classico.
In versione ferma classica o in versione frizzante e spumante, il pignoletto è il vitigno più versatile dell’area emiliana. Il Pignoletto è controllato dal disciplinare che impone la purezza quasi totale, non meno dell’85% di uve dello stesso vitigno. Dal grappolo di medie dimensioni, compatto e oblungo, gli acini dimostrano la medesima fattezza, forme ellittiche e un colore giallo maturo verso il verde, tendente all’oro durante la piena maturazione. Dai sentori aromatici, il vino si presenta giallo paglierino con sentori di pepe bianco, glicine, cedro, camomilla e zenzero. Con una produttività costante e abbondante, il germogliamento avviene in modo prematuro, già nella seconda parte di aprile: per il pignoletto frizzante e il pignoletto spumante la vendemmia comincia dopo la seconda metà di agosto mentre, per il Pignoletto classico a fine settembre.
Per ottenere un classico Pignoletto è necessario utilizzare più dell’80% di uve del medesimo vigneto e in aggiunta possono concorrere le uve di vitigni da Pinot Bianco, Riesling Italico e Trebbiano Romagnolo di terreni circostanti. Sono interdette le pratiche di forzatura e, l’irrigazione di soccorso è ammessa per non più di due volte durante lo stesso anno.
Vino Pignoletto: caratteristiche e abbinamenti
Il vino Pignoletto nella versione secca risulta armonico, asciutto ed abbastanza persistente, è fresco di acidità, con un sottofondo leggermente fruttato. Al palato, invece, si presenta leggero aromatico e sapido, con un finale che verte su sapori citrici e aromatici, di mandorle e agrumi. Se frizzante, il Pignoletto è di un colore chiaro, senape con riflessi verdolini e un perlage fine ma persistente. Delicato ma non indulgente, al palato fuoriescono le note dolci e armoniche di un bouquet variegato con un sottofondo erbaceo di fieno ed erba fresca.
Vivace e leggero in entrambe le versioni, il Pignoletto risulta essere beverino e perfetto per accompagnare salumi freschi e pesce, zuppe e caciucchi. La tradizione lo ricorda come eccellente con la cucina emiliana, il suo sapore delicato e fruttato si sposa egregiamente con i piatti cult della gastronomia locale, quali tortellini in brodo e tigelle, formaggi freschi e carni bianche. Esalta i primi e i secondi piatti conferendo loro una nota aromatica e una freschezza al palato gradevole e necessaria.
Cantine Leonardo presenta il proprio Pignoletto nella collezione 1502 Da Vinci in Romagna ed in versione Spumante Brut, prodotto secondo il metodo Charmat. Questo Pignoletto spumante si contraddistingue per la sua di morbidezza setosa, che carezza palato e olfatto con la sua livrea di frutto e di fiore così fragrantemente briosa. Le uve Pignoletto atte alla spumantizzazione vengono raccolte manualmente e meccanicamente nel periodo di fine agosto e inizio di settembre. Di colore giallo brillante, lo spumante è vivace e con bollicine finissime; la spumantizzazione raffina il bouquet caratteristico del vitigno. Con un corpo secco ma piacevolmente fresco, il suo gusto risulta essere morbido e piacevole al palato. Perfetto vino da aperitivo, è particolarmente adatto anche ad accompagnare tutto l’arco del pasto.