La storia del Chianti DOCG | Leonardo Da Vinci

La storia del Chianti DOCG

La storia del Chianti DOCG

Il Chianti è un vino rosso toscano con la denominazione Docg. La formula del vino Chianti, ossia il giusto blend di uve, il metodo migliore per la vinificazione e i tempi di invecchiamento, sono stati messi a punto per la prima volta nel 1870 dal barone Bettino Ricasoli il quale, oltre ad essere stato un politico di spicco e ad aver ricoperto il ruolo di Presidente del consiglio dopo Cavour, fu anche un enologo esperto ed apprezzato. Secondo la ricetta di Ricasoli i vitigni da usare per ottenere il vino Chianti erano: Sangiovese, Canaiolo e Trebbiano toscano. Oggi la produzione di vino Chianti è regolata da un disciplinare di produzione che, tra le altre cose, stabilisce anche la zona di provenienza delle uve per il Chianti Docg che è estesa a tutta la Toscana centrale, nel territorio delle province di Firenze, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Arezzo.

Oltre a essere uno dei vini più amati della Toscana, il Chianti è un vino molto conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e sono molte le curiosità e gli aneddoti che accompagnano la sua storia: uno di questi riguarda lo scienziato Enrico Fermi, esule negli Stati Uniti, quando nel 1942 inventò la sua pila atomica brindò assieme al suo team con un fiasco di Chianti – ancora oggi conservato nel museo del FermiLab a Batavia, vicino a Chicago.

Chianti: prezzi e tipologie

Fatte salve alcune specificità legate a precise sottozone di coltivazione e provenienza delle uve, in generale per poter ottenere la denominazione Riserva il Chianti Docg deve invecchiare almeno 2 anni ed avere una gradazione alcolica di almeno 12% vol. Considerate le tante declinazioni di questo vino straordinario, il Chianti ha un prezzo molto variabile e dipende da diverse varianti, tra le quali l’area di provenienza delle uve o il tempo di invecchiamento.

I Chianti di Cantine Leonardo da Vinci

Cantine Leonardo da Vinci, nei suoi vigneti in Toscana, produce Chianti Docg e Chianti Docg Riserva. Nella collezione Da Vinci i Capolavori, ispirata alle opere più famose di Leonardo che sono accoppiate ai vini più celebri e amati del territorio italiano, il Chianti è abbinato alla Vergine delle Rocce, con il dipinto riportato in etichetta. Il paesaggio toscano presente nel quadro di Leonardo si sposa perfettamente a questo vino tipicamente toscano. Il Chianti Docg Vergine delle Rocce al palato è fragrante e corposo, ha un aroma equilibrato e intenso con un’ottima persistenza e un retrogusto fruttato. Il Chianti Riserva Docg, invece, ha un colore rosso porpora con intense sfumature cromatiche, al naso ha sentori fruttati e speziati di ciliegia, vaniglia e cannella. Il Chianti Docg e il Chianti Docg Riserva sono presenti anche nella collezione Leonardo da Vinci, che ricomprende vini italiani adatti alla tavola di tutti i giorni. Il Chianti Docg Leonardo da Vinci ha un gusto piacevole, intenso, lungo, decisamente fine. La versione Riserva ha sentori fruttati e speziati di ciliegia, vaniglia e cannella.

Chianti e Chianti Classico: qual è la differenza?

La differenza tra Chianti e Chianti Classico è una questione geografica e anche storica. Capire le due identità permette di orientarsi meglio nella scelta. Chianti e Chianti Classico sono due Docg diverse tra loro con due distinti disciplinari e due Consorzi di tutela differenti. Con il termine Chianti Classico, si indica un vino con una DOCG ben precisa, prodotto nella originaria zona del Chianti, all’interno di un territorio di produzione che comprende i comuni di: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e Radda in Chianti per intero e, in parte, quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Fu nel 1716 che il Granduca di Toscana Cosimo III fissò i confini della zona di produzione del Chianti, in cui si produceva l’omonimo vino che già all’epoca aveva molto successo. All’inizio del XX secolo quel territorio di produzione non era più sufficiente a soddisfare l’enorme domanda, così si iniziò a produrre anche fuori dal territorio delimitato dal Granduca. Fu quindi necessario rimarcare e tutelare i confini dell’originaria produzione e nel 1932 fu aggiunto il suffisso “Classico” ai vini prodotti nella zona d’origine. Oggi nella zona geografica del Chianti, si produce il Chianti Classico. Mentre il vino Chianti si produce fuori dalla zona geografica originale del Chianti.

La Gioconda e il Chianti Classico

Stando alle identificazioni di Giorgio Vasari, in uno dei suoi quadri più famosi, La Gioconda, Leonardo da Vinci avrebbe ritratto una giovane nobile fiorentina, Monna Lisa Gherardini. Il marito di lei, Francesco del Giocondo, avrebbe infatti commissionato a Leonardo il ritratto nei primi anni del XVI secolo. La famiglia Gherardini era proprietaria di Villa Vignamaggio, una delle tenute storiche del Chianti Classico. E per questo motivi si potrebbe pensare che lo sfondo del quadro più conosciuto al mondo ritragga la vista sulle colline su cui si affaccia la villa, quella appunto del Chianti Classico.

Il Chianti a tavola

Il Chianti Docg è un vino dal colore rosso rubino vivace, dal profumo fruttato e il sapore armonico, asciutto, che si affina col tempo acquistando più ricchezza e complessità. In tavola si serve con salumi e formaggi stagionati, primi e secondi a base di carne rossa, piatti della tradizione contadina della Toscana come la ribollita, o la zuppa di fagioli e di cavolo nero e naturalmente la fiorentina.